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Cari soci,

Il 10 Luglio scorso, la 12a RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO sulla messa a punto, sulla convalida e sulla legalizzazione di metodi alternativi alla sperimentazione animale nel settore dei cosmetici (2015-2017) è stata pubblicata sul sito della Commissione Europea.

Questa relazione periodica ha lo scopo di informare il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa in merito al rispetto delle scadenze per i divieti di sperimentazione animale di cui all’articolo 18, paragrafo 1, e alle relative difficoltà tecniche, a norma dell’articolo 18, paragrafo 2, del regolamento sui cosmetici, Legge Europea (EC) No 1223/2009.

Come forse saprete, questa legge, entrata definitivamente in vigore l’11 Luglio 2013 in tutti gli Stati Membri dell’Unione, non solo vieta i test animali sui prodotti cosmetici finiti e sui loro ingredienti, ma ne vieta anche la commercializzazione. Credo di poter senz’altro affermare che questo è un caso di legge Europea in materia di scienza che pone delle condizioni cui lo stato di avanzamento scientifico e tecnologico attuale non permettono di ottemperare. Infatti, metodi che permettano di fare una valutazione di rischio in aree della tossicologia quali per esempio la tossicità sistemica, la tossicità subacuta e cronica, la tossicità della riproduzione, l’immuno-tossicità e la tossicocinetica ancora non sono disponibili. Il divieto di utilizzare modelli tossicologici complessi quali le specie pre-cliniche, benchè con i loro limiti, pone dei problemi alla ricerca cosmetica, problemi peraltro ben noti alla Commissione Europea, come potrete leggere.

Di seguito, ho evidenziato alcuni punti salienti.

Impatto dei divieti sulla capacità di innovazione del settore dei cosmetici: solo cinque stati membri hanno riferito su questo punto; i commenti ricevuti sono di seguito riassunti:

  • Difficoltà di immettere i prodotti cosmetici sul mercato a causa di dati insufficienti a dimostrare la sicurezza dei prodotti senza ricorrere alla sperimentazione animale.
  • Preoccupazioni espresse dall’industria dei cosmetici riguardo all’impossibilità di eseguire una valutazione completa della sicurezza di un ingrediente cosmetico in assenza di test sugli animali e all’impossibilità di sviluppare nuovi ingredienti per applicazioni cosmetiche.
  • Lo sviluppo di prodotti innovativi, sebbene non impossibile, richiede più tempo ed è più costoso, in quanto l’analisi di metodi alternativi (in vitro e in silico) esige nuove conoscenze e comporta un maggiore dispendio di tempo.
  • Necessità di sviluppare metodi alternativi alla sperimentazione animale, in particolare per quanto riguarda la tossicità da uso ripetuto, la tossicità riproduttiva e la tossicocinetica. Si tratta di settori nei quali non è ancora possibile sostituire completamente la sperimentazione animale con metodi alternativi. Tali carenze possono rendere difficile una valutazione completa della sicurezza di nuovi ingredienti cosmetici.

Il livello attuale dei metodi alternativi non consente ancora di sostituire completamente i test in vivo per tutti gli endpoint tossicologici nella valutazione della sicurezza dei cosmetici. Per gli endpoint più complessi permangono sfide che richiedono ulteriori attività di ricerca.

L’assenza di metodi alternativi completamente sostitutivi per i settori tossicologici più complessi è evidenziata nel report della Commissione Europea come un problema ampiamente riconosciuto.

Sono in corso attività di ricerca finalizzate allo sviluppo di tali metodi con notevoli investimenti nell’ambito del programma Quadro Horizon 2020, che vanno ad aggiungersi ai milioni di Euro gia` precedentemente stanziati nel Settimo Programma Quadro.

Le informazioni sullo stato dell’arte dei metodi validati/in corso di validazione sono come sempre disponibili nel sito di EURL ECVAM

Gianni Dal Negro DVM RCVS ERT

Membro del Consiglio Direttivo AISAL

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